Business process management: viaggio al futuro con la bi

Per “introdurti” sul come Business Process Management (BPM) e Business Intelligence (BI) possono impattare sull’efficienza della tua azienda ti portiamo per un attimo nella realtà virtuale.

Immagina di affrontare il tuo principale concorrente in un duello, uno di quelli resi celebri dai film western. Una strada assolata (lo sono sempre), il rintocco dell’orologio e i due avversari pronti a estrarre. Pistole fumanti? No, qualcosa di più letale. Dati! Il vincitore sarà chi riuscirà per primo a estrarre valore dalle informazioni e a ridurre le inefficienze (Forrester). Allo stato attuale, saresti così sicuro di vincere questa sfida?

Process Management e BI: occorre una base comune

Uno dei ruoli più importanti della consulenza è quello di evidenziare la mancanza di comunicazione tra i reparti e il management. Il mancato arrivo di report, analisi e insight rallenta il potere decisionale, lo blocca o, nel peggiore dei casi, induce a scelte sbagliate. La scissione di competenze presente tra reparto tecnico (gli analyst) e la parte manageriale deve essere quindi ridotta. Occorre un framework di sviluppo, affinché il team incaricato del cambiamento possa canalizzare le diverse conoscenze in un progetto comune. Questo è necessario soprattutto quando l’obiettivo è di limitare la deperibilità del dato, come in ambito comunicazioni, finanziario e manufacturing. Farlo, significa mantenerne alto il suo valore intrinseco.

Fast data, process management e bi

Si parla ovviamente di informazioni che arrivano in real-time che debbono essere analizzate in uguale tempo (Fast Data). Gli strumenti di Business Intelligence consentono di fare tutto questo, fornendo una visualizzazione non seriale e univoca, rispettando al contempo il time-sensitive degli insight. Le figure professionali che vengono maggiormente coinvolte da questo cambiamento sono data visualization expert, data analyst, data scientist e data engineer. Oltre all’integrazione dei dati occorre quindi pensare (o ripensare) l’integrazione degli attori che li analizzano e che li traducono in azioni.

BPM e BI per velocizzare gli insight

È necessario creare consapevolezza all’interno del Process Management per quanto riguarda l’uso della Business Intelligence, solo così è possibile sviluppare competenze più eterogenee. Al momento il 22% delle grandi aziende italiane, secondo una ricerca condotta nel 2019 dagli Osservatori del Politecnico di Milano, sta effettuando investimenti per migliorare la fruizione dei dati, rendendoli disponibili a una platea più ampia del proprio management. Questa percentuale, con l’introduzione più capillare di strumenti di BI, è destinata inevitabilmente ad aumentare. Riprendendo una definizione di qualche anno fa, possiamo parlare di una nuova “Democratizzazione” del Dato o, come in questo caso, degli Strumenti di Analisi. La condivisione è quindi un passaggio necessario per non perdere in competitività e mantenere alta la flessibilità dei team, in grado di integrarsi ora con maggiore efficienza.

Process Management per superare il perimetro

Se i Fast Data oltrepassano i limiti intrinseci dei Big Data, in modo del tutto analogo la collaborazione continuativa e profittevole con unità esterne all’azienda (start-up, consulenti, partnership, etc) impone un superamento del perimetro di controllo del management. Occorre trovare nuove figure di sponsor, membri dello stering commitee, che siano in grado di padroneggiare workflow avanzati per gestire questo tipo di progetti. IDC prevede che entro il 2022 il 75% circa delle operazioni di gestione dell’IT sarà guidato proprio dall’automazione intelligente. Eventuali operazioni di escalation diventano non solo altamente probabili, ma finalmente auspicabili, segno evidente della buona riuscita dei progetti. Anche in questo caso, la visione dinamica offerta dalla Business Intelligence, si afferma come lo strumento con maggiore efficienza per prendere decisioni.

In aiuto dei decisori

Il beneficio di queste metodologie si promuove a tutta l’azienda: ne vengono toccati i settori del Finance con i CFO in evidenza, R&D, marketing, vendite e ovviamente la produzione (materiali o di servizi al cliente). La visione e revisione costante dei processi permette di eliminare ridondanze ed inefficienze, scopo non certo ultimo di ogni CFO. Se i dipartimenti dell’azienda presentano ancora un’organizzazione a silos separati, il pericolo che le informazioni (e quindi le conoscenze) rimangano “intrappolate” al loro interno è assai probabile. Un corretto utilizzo della Business Intelligence a supporto del Process Management abbatte i muri costituiti nel passato, per mostrare, sotto una luce nuova, ogni aspetto misurabile della tua azienda. Collaborazione e condivisione possono, anzi, devono, essere gli strumenti più potenti a disposizione del management. Per tutto il resto… c’è la Business Intelligence!

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